Una piccola formalità è la lettura che ci meritiamo in questa faticosa fine d’anno. Alessia Gazzola riesce sempre a trovare il perfetto punto di equilibrio per danzare sui generi senza finire nello scontato, e anche in questo suo ultimo romanzo il rosa e il giallo si accostano con grazia in un meccanismo perfetto. Tutto inizia con un’eredità inaspettata e procede sul filo di diversi piani temporali: c’è il passato in cui si annida un mistero da svelare, un presente in cui la vita della protagonista viene sovvertita forse in modo non troppo inaspettato, l’uscita di scena di uno zio mai conosciuto che con il suo lascito apre la porta al ritorno di una conoscenza dei tempi del liceo tutta da riscoprire.
In questi diversi piani temporali la protagonista fa un viaggio nella storia di famiglia, nei paradigmi che ha ereditato, nei sui stessi valori e riscrive giudizi e prospettive. Il futuro? Ovviamente è incerto, e nemmeno una cartomante sarà in grado di predirlo.
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